SCULTURA
Alina Ditot è una di quelle artiste, che non smettono mai di sorprendere. Un’artista geniale, in continua ricerca. Possiamo affermare con assoluta certezza che L’ALFABETO DI DITOT è l’esempio più significativo di memoria storica. Una memoria che vuole ricostruire, e allo stesso tempo ricordare, i Grandi Maestri che hanno fatto la storia dell’Arte. Il suo ALFABETO è dunque costituito da tutti quei nomi e cognomi come ad esempio: Jackson Pollock, Amedeo Modigliani, Franz Kline, Pablo Picasso, Salvador Dalì, Mark Rothko, Frida Kahlo, Jean-Michel Basquiat, Yves Klein e Andy Warhol, che hanno reso la loro ARTE davvero immortale. Alina Ditot disegna delle sculture che hanno come caratteristica principale, quella di rappresentare comuni lettere dell’alfabeto, che unite, secondo la volontà ditottiana, vanno a “generare” qualcosa di eterno. In alcuni casi, Alina interviene con impeto sulle sculture: ad esempio in qualche scultura dedicata a Jackson Pollock, l’artista interviene utilizzando il dripping. Per altre, invece, utilizza come fonte di ispirazione le opere stesse degli artisti, generando così, sculture che presentano la stessa struttura cromatica delle opere. Con la serie dedicata a Pablo Picasso, la Ditot, crea dei veri e propri grattacieli cubici; mentre in quelle dedicate al genio surrealista, Salvador Dalì, Alina Ditot scompone le lettere, dandone quasi una lettura surreale, ma che, attraverso la giusta chiave di lettura, si riesce a interpretare la scrittura visiva. Particolarmente interessanti, a mio avviso, sono i lavori che l’artista dedica a due Maestri americani, ovvero Rothko e Warhol. In questo caso si ha una ricostruzione molto precisa ad esempio dell’opera “White Center -Yellow, Pink and Lavender on Rose” di Rothko o del barattolo Campbell di Andy Warhol, che vengono riprodotti sulle scritte dei loro padri. Per rendere o maggio a Yves Klein, Alina Ditot, realizza delle sculture alfabetiche con il famoso blu Klein. Nel creare le sculture dedicate a Modigliani, allunga qualche lettera, a ricordare i famosi colli dell’artista. Di estrema eleganza sono le opere bianche e nere che Ditot dedica a Franz Kline, artista di fama mondiale, famoso, appunto, per aver saputo tracciare, meglio e prima di qualsiasi altro, il confine che separa il nero dal bianco. Frida Kahlo è l’unica donna analizzata attraverso l’Alfabeto di Ditot, mentre uno speciale omaggio, l’artista lo ha dedicato a Jean-Michel Basquiat, artista morto in giovane età. Prima ho parlato di memoria storica. La memoria storica è quel tipo di memoria che ognuno di noi dovrebbe avere. Si deve sempre guardare con enorme rispetto a ciò che hanno fatto i Maestri del passato. Alina Ditot, con il suo alfabeto, gli vuole rendere omaggio. Oggi possedere una scultura alfabetica di Ditot, significa possedere un pezzo di storia. Per ogni Maestro, Alina Ditot dedica più opere. Tanti Artisti si sono confrontati con la scrittura in ambito visivo, ma nessuno, prima di Ditot, ha saputo rendere il giusto omaggio alla STORIA. Il grande merito di Andy Warhol è stato quello di aver ritratto, attraverso la sua pop art, le celebrità dei suoi tempi, rendendole eterne; chissà se Ditot, non decida di fare la stessa cosa, creando per loro dei pezzi unici con il loro nome. Sicuramente Alina Ditot è un’artista di straordinario talento e di grande cultura, e sono certo che, come i Maestri dei quali scolpisce il nome, avrà un posto molto significativo all’interno della storia dell’arte contemporanea e soprattutto futura.Salvatore Russo